Quest’anno ci era già successo davvero di tutto.
Nell’ordine: il cantiere sbruciacchiato; qualche amico vero in grave difficoltà (non vale la pena di fare nomi, loro sanno di chi parlo); una parte di noi che si trova a fare un percorso imprevisto e al momento apparentemente distante (ma le porte scorrevoli della vita sono tante e gli esiti imprevedibili).
Ci mancava anche il “tombarolo” incompetente…
La due giorni dedicata al ripristino è stata psicologicamente un po’ dura: poca voglia di parlare e di scherzare come sempre, lo sguardo un po’ smarrito. Com’è normale, del resto, se hai venti, venticinque, trentacinque o cinquantacinque anni di questi tempi.
Poi qualcosa, comunque, si è mosso: la recinzione è di nuovo in piedi, la baracca (Bar H?) sta riprendendo un aspetto quasi normale, l’erba è stata tagliata, le gesta dello sciagurato sono state denunciate alla pubblica autorità ed esposte al pubblico ludibrio come di dovere.
In una parola, siamo pronti a ricominciare.
Stasera arrivano i ragazzi nuovi, domani si tolgono i teloni, si rimette al suo posto lo striscione di uominiecoseavignale e, come ogni anno, ormai da molti anni, si va in scena.
Da un’altra parte del mondo, un maestro – meglio un guru … ‒ dell’archeologia dell’ultimo quarantennio ha scritto l’anno scorso un libro bellissimo, che sembra tagliato apposta per il nostro scavo di Vignale.
Il guru è Martin Carver e il libro si intitola “Making archaeology happen. Design vs Dogma”.
Una sera a cena il guru si è molto divertito ai miei racconti su Vignale e sorrideva compiaciuto mentre guardavamo insieme alcuni dei corti del Grande Tchosky.
Mi piace pensare che apprezzerà anche le foto che corredano queste righe.
Buon scavo a tutti, ragazzi.
Sono molto colpito (in tutti i sensi) nel leggere di queste disavventure. Vignale è stato e sempre sarà una parte di me. Vignale mi ha formato e “deformato”. A Vignale tutto è normale, ma niente è come sembra.
In bocca al lupo a tutti per la nuova campagna di scavo da un ex-vignalino che si può fregiare del titolo di primo e unico aiuto regista del grande Cioschi (al secolo Francesco (G)Ripanti).
Alessandro
Ps: Prof, si è dimenticato di inserire il simbolo del marchio registrato. Sulla “Bar H” riscuoto ancora i diritti!