A Vignale le terme non sembrano mancare. Al momento ci sembra infatti di aver individuato ben tre complessi termali di diversa tipologia e cronologia.
La prima, più antica, risulta collegata alle strutture della mansio. Le sue ridotte dimensioni e la sua vicinanza all’ingresso della stazione di posta suggeriscono un’identificazione come balneum pubblico utilizzato probabilmente dai numerosi viaggiatori che decidevano di fermarsi a Vignale.
La seconda terma è stata individuata a Sud dell’area principale e al momento ci sembra di poterla interpretare come il relitto di una terma pubblica di età imperiale.
Queste terme esterne alla mansio potrebbero aver sostituito la piccola termetta di cui abbiamo appena parlato. A loro volta, le nuove terme sarebbero state abbandonate e demolite fino al livello delle fondazioni in occasione di un nuovo mutare della natura e delle funzioni dell’insediamento di Vignale, com’è forse testimoniato dalla nascita di un ulteriore complesso termale, posto però questa volta nella parte settentrionale del sito.
La terza, in ordine cronologico di costruzione, tra le terme si trova quindi nella parte nordoccidentale del sito, nelle immediate vicinanze del tracciato della Vecchia Aurelia che ripercorre il tracciato della Strada Regia Grossetana fatta costruire nel 1830-1831 dal granduca di Toscana Leopoldo II.
Quest’ultima terma fu infatti intaccata dagli scavi degli operai di Leopoldo che ne rimossero – o riseppellirono – alcune parti, lasciandone però memoria in un appunto di scavo del 1831.
La stretta connessione topografica con l’ambiente del Mosaico e alcune considerazioni relative alle tecniche edilizie sembrerebbero indicare come plausibile l’ipotesi di una datazione al secondo quarto del IV secolo d.C. per la costruzione dell’intero complesso.