Un grande frammento di una tegola che presenta il bollo del suo produttore. Nel testo impresso compare la sigla M FULVI ANT, che si può leggere come il nome del fabbricante del manufatto: Marco Fulvio Antioco.
La forma del nome ci permette di sapere che Antioco era stato uno schiavo al servizio di un famoso produttore di mattoni di epoca romana, Marco Fulvio, e che era stato da lui dichiarato liberto, ovvero schiavo liberato.
Il ritrovamento di molte tegole bollate con il nome di Antioco e la presenza di una grande fornace ci permettono di dire con certezza che questo materiale venisse prodotto proprio a Vignale. Non si sa con certezza se Antioco fosse il proprietario della fornace di produzione o se la gestisse per conto di qualcun altro.
Riuscite a leggere le lettere impresse sulla tegola? C’è scritto M FULVI ANT, una specie di sigla che sta per Marco Fulvio Antioco. Una scoperta che ci consente di raccontare una storia incredibile. Volete conoscerla?
Circa 2000 anni fa Antioco nacque nella lontana Siria, probabilmente ad Antiochia, una grande città da cui proviene anche il suo nome.
Antioco era uno schiavo che apparteneva al signore romano Marco Fulvio. Il suo compito era quello di lavorare nelle fornaci del suo padrone vicino Roma. Un lavoro veramente duro e faticoso!
Antioco però era molto abile e probabilmente per questo motivo fu liberato da Marco Fulvio. Una volta libero, decise di trasferirsi a Vignale.
Qui il suo lavoro era quello di fabbricare mattoni e tegole. Non sappiamo se fosse il proprietario delle fornaci o se le gestisse per conto di Marco Fulvio. Quel che è certo è che mettendo la sua firma su alcune delle tegole ci ha permesso di ricostruire la sua storia e di raccontarvela.
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