Nell’estate del 2003 l’Azienda Agricola “Tenuta di Vignale” intraprese una nuova aratura profonda finalizzata all’impianto di un nuovo vigneto. All’emergere dei primi resti archeologici, i lavori vennero immediatamente sospesi e la Soprintendenza Archeologica della Toscana affidò a affidò al Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università di Siena l’incarico
di svolgere una valutazione preliminare del potenziale archeologico dell’area.
Tra 2003 e 2004 vennero quindi svolte una campagna di prospezioni magnetometriche e una serie di trincee esplorative.
La magnetometria non diede risultati chiarissimi, a causa di un forte disturbo generato dalla presenza nel sottosuolo di una grande quantità di tegole frammentate.
Le trincee rivelarono invece la presenza di resti ancora relativamente ben conservati di un insediamento rustico che non sembrava avere nulla a che vedere con le terme viste in quest’area nel 1830.
A partire dal 2004 si decise quindi per l’apertura di una prima area di scavo di grande superficie, per verificare l’effettiva consistenza dei resti antichi e per elaborare prime ipotesi relative alla loro possibile cronologia.
Gli anni immediatamente successivi furono dedicati all’ulteriore ampliamento della prima area di scavo e alla conduzione di alcuni sondaggi esplorativi nell’area immediatamente circostante. Ognuno dei sondaggi rivelò la presenza di strutture differenti, contribuendo con questo a costruire progressivamente l’immagine di grande complessità – e quindi di interesse archeologico – del sito di Vignale tra antichità e alto Medioevo.
Questa fase della ricerca è stata resa possibile dalla disponibilità, davvero non comune, dell’azienda proprietaria dei campi, che non solo ha messo a disposizione della ricerca l’uso dei campi stessi a titolo del tutto gratuito, ma ha anche assunto l’onere dell’ospitalità dell’équipe, creando quindi le condizioni logistiche indispensabili per l’avvio dei lavori.